Italia Contributi

TOSCANA: Area di crisi di Piombino, presentazione delle manifestazioni d’interesse a valere sui protocolli di insediamento per investimenti destinati all’Area di crisi di Piombino. Scadenza 30 giugno 2016. – Italia Contributi

TOSCANA.AREA.CRISI.PIOMBINOToscana, Protocolli di insediamento. PRSE 2012-2015. Riaperti i termini per la presentazione delle manifestazioni d’interesse a valere sui protocolli di insediamento che prevedono investimenti destinati all’Area di crisi di Piombino e Livorno.

I Protocolli di Insediamento sono rivolti a favorire la crescita sostenibile, la qualificazione del tessuto produttivo regionale e processi di industrializzazione.

I Protocolli di insediamento devono prevedere i seguenti programmi di investimento: a) ricerca industriale, sviluppo sperimentale; b) investimenti materiali e immateriali, se destinati alla creazione di un nuovo investimento o all’ampliamento di uno stabilimento esistente; c) investimenti finalizzati alla creazione o all’ammodernamento di infrastrutture di ricerca.

Beneficiari: grandi imprese, micro e pmi o imprese in forma aggregata.

Gli investimenti devono essere realizzati da imprese che operano in attività del settore industria e dei servizi.

Programmi ammessi: a). Investimenti in nuove unità locali. unità locali già presenti sul territorio regionale, creazione o ammodernamento di infrastrutture di ricerca; b. Programmi di reindustrializzazione in aree di crisi complessac. Investimenti da parte di imprese con sede legale in toscana, la cui base sociale è costituita per almeno il 70% da ex dipendenti di aziende in crisi.

Aiuto concesso in forma di contributo a fondo perduto in percentuale variabile fino al 80% delle spese ammesse e per la parte dell’investimento non coperta dall’agevolazione si può richiedere un ulteriore finanziamento agevolato. Domande entro il 30 giugno. Chiedi informazioni

Riaperti i termini per la presentazione delle manifestazioni d’interesse a valere sui protocolli di insediamento di cui al decreto n. 6695/2014, limitatamente alle domande che prevedono investimenti destinati all’Area di crisi di Piombino (Comuni di: Piombino, Campiglia Marittima, Suvereto, San Vincenzo) e all’Area di crisi di Livorno estesa a tutti i territori del richiamato Protocollo di Intesa (Comuni di: Livorno, Collesalvetti, Rosignano Marittimo, Castagneto Carducci, Cecina e Bibbona).

Le manifestazioni di interesse potranno essere presentate  a decorrere dal 20 gennaio 2016 entro le scadenze di cui al al paragrafo 4.2 dell’Avviso, approvato con il citato decreto della Regione Toscana n. 6695/2014.”

 

FINALITÀ

I Protocolli di Insediamento sono rivolti a favorire la crescita sostenibile, la qualificazione del tessuto produttivo regionale e processi di industrializzazione mediante:

  • la realizzazione di programmi di sviluppo industriale
  • di particolare rilevanza strategica,
  • aventi contenuti innovativi,
  • di dimensione significativa
  • e in grado di produrre occupazione aggiuntiva attraverso una procedura negoziale che definisca intese tra la Regione e soggetti privati e/o pubblici. 

I Protocolli di insediamento devono prevedere i seguenti programmi di investimento:

  • a) ricerca industriale, sviluppo sperimentale;
  • b) investimenti materiali e immateriali, se destinati alla creazione di un nuovo investimento o all’ampliamento di uno stabilimento esistente (PMI e GI se collocate nelle aree di cui dell’art. 107, par.3, lett. c) del TFUE).
  • c) investimenti finalizzati alla creazione o all’ammodernamento di infrastrutture di ricerca

 

REQUISITI

SOGGETTI BENEFICIARI POSSONO ESSERE:

  • grandi imprese,
  • micro e pmi
  • o imprese in forma aggregata strutturate come consorzi (ai sensi delle disposizioni degli artt. 2602 e seguenti del Codice Civile, di durata non inferiore ad anni cinque), raggruppamenti temporanei d’imprese, associazioni temporanee di scopo, reti di imprese (ai sensi della Legge n. 33 del 9 aprile 2009, articolo 3, comma 4-ter e s.m.i. in qualunque forma costituite). 

 

SETTORI AMMESSI

Gli investimenti devono essere realizzati da imprese che operano in attività del settore industria e dei servizi, B, C, D, E, F, H, J, M, N, R della classificazione delle attività economiche ATECO ISTAT 2007, fatte salve le restrizioni previste dalla disciplina comunitaria in materia di settori sensibili.

 

PROGRAMMI AMMESSI

  • A). INVESTIMENTI IN:

      • a1) nuove unità locali;
      • a2) unità locali già presenti sul territorio regionale;
      • a3) creazione o ammodernamento di infrastrutture di ricerca (ai sensi dell’art.26 del Reg UE n.651/2014);

 

  • B. PROGRAMMI DI REINDUSTRIALIZZAZIONE IN AREE DI CRISI COMPLESSA

di cui all’art.27, comma 8 del D.L. 22.6.2012 n.83;

 

  • C. INVESTIMENTI DA PARTE DI IMPRESE CON SEDE LEGALE IN TOSCANA,

la cui base sociale è costituita per almeno il 70% da ex dipendenti di aziende in crisi che hanno usufruito dell’incentivo dell’autoimprenditorialità consistente nell’anticipo del trattamento di integrazione salariale a loro concessi e non ancora goduti previsti alla legge 223/1991 e dalla legge 102/2009, nonché di incentivi regionali sulla creazione di imprese di cui alla L.R. 21/2008 o da programmi operativi regionali cofinanziati dai fondi strutturali.

 

MASSIMALI DI SPESA

PER DIMENSIONE SIGNIFICATIVA DEGLI INTERVENTI SI INTENDE:

  • nel caso di investimenti di cui all’art.3, comma 1, lett. a1) e a2):
    • Grandi Imprese singole: investimenti non inferiori a 10 Milioni di euro;
    • Grandi Imprese in collaborazione con PMI: investimenti non inferiori a 7,5 Milioni di euro;
    • PMI singole: investimenti non inferiori a 2 Milioni di euro;
    • PMI aggregate: investimenti non inferiori a 3,5 Milioni di euro;

 

  • nel caso di investimenti di cui all’art.3, comma 1) lett. a3): investimenti non inferiori a 1 Milioni di euro;

 

  • nel caso di investimenti di cui all’art.3, comma 1, lett. b) e lett. c): investimenti non inferiori a 250.000 Euro.

 

AGEVOLAZIONE

L’aiuto è concesso nella forma del contributo in conto capitale a fondo perduto.

L’importo massimo concedibile è calcolato in applicazione dei tassi di cofinanziamento previsti dal Regolamento generale di esenzione per categoria (Reg. UE n. 651/2014).

 

 

A TITOLO ESEMPLIFICATIVO

le percentuali massime teoriche specifiche per tipologia di investimento e per dimensione d’impresa, sono le seguenti:

A) PER LE SPESE DI CUI ALLA LETTERA A) DEL PARAGRAFO 3.4,

l’intensità di aiuto per ciascun beneficiario, ai sensi dell’articolo 25 “Aiuti a progetti di ricerca e sviluppo”del Regolamento UE 651/2014, non supera:

– il 50 % dei costi ammissibili per la ricerca industriale;

– il 25 % dei costi ammissibili per lo sviluppo sperimentale.

 

L’intensità di aiuto può essere aumentata fino ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili nei casi previsti dal comma 6 dell’art. 25 del Reg. UE n. 651/2014.

 

B) PER LE SPESE DI CUI ALLA LETTERA B) DEL PARAGRAFO 3.4,

l’intensità di aiuto per ciascun beneficiario, ai sensi dell’articolo 17 “Aiuti agli investimenti a favore delle PMI” del Regolamento UE 651/2014, non supera:

– il 20 % dei costi ammissibili nel caso delle piccole imprese,

– il 10 % dei costi ammissibili nel caso delle medie imprese.

 

Nel caso di investimenti collocati nelle aree di cui alla Carta degli aiuti a finalità regionale applicabile dall’01.07.2014 al 31.12.2020 (GU C 209 del 23.07.2014)21, l’intensità di aiuto può essere aumentata di 10 punti percentuali per le micro, piccole e medie imprese e concessa anche alle grandi imprese con il limite massimo pari al 10% dei costi ammissibili.

 

 

C) PER SPESE DI CUI ALLA LETTERA C) DEL PARAGRAFO 3.4,

 

l’intensità di aiuto per ciascun beneficiario, ai sensi dell’articolo 26 “Aiuti agli investimenti per infrastrutture di ricerca” del Regolamento UE 651/2014, non supera il 50% dei costi ammissibili.

E’ rimessa al nucleo di valutazione, con mandato a negoziare, la possibilità di concedere una quota di contributo in c/capitale inferiore al massimo previsto dalla normativa.

 

ULTERIORE AIUTO PER LA PARTE DELL’INVESTIMENTO NON COPERTA DALL’AGEVOLAZIONE

 

Per la parte dell’investimento non coperta dal finanziamento agevolato, i soggetti beneficiari possono presentare manifestazione d’interesse a valere sul Fondo unico rotativo per prestiti (FURP), linea di intervento 1.4 a 2), Sezioni “Industria, Artigianato e Cooperazione” e/o sul Fondo di garanzia Sezione 1 “Sostegno agli investimenti delle pmi dei settori industria, artigianato, cooperazione e altri settori” POR CReO FESR Toscana 2007-2013 Linea 1 4 b 1).

Con tali strumenti può essere concesso un ulteriore aiuto fino al raggiungimento delle intensità massime previste dal Reg. (UE) n. 651/2014.

L’importo dell’aiuto è calcolato sulla base della spesa ritenuta ammissibile a seguito di valutazione.

 

DOMANDE

Le manifestazioni di interesse possono essere presentate entro le ore 23:59:59 delle seguenti scadenze quadrimestrali: 

  • 30 giugno, 
  • 31 ottobre, 
  • 28 febbraio di ogni anno (salvo eventuali sospensioni dell’intervento con specifico atto).

 

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