Le imprese devono presentare la domanda di contributo esclusivamente in forma telematica a partire dallle ore 12.00 del 15 giugno 2016 fino al momento in cui risulteranno esaurite le risorse stanziate.
Il Bando “Smart Fashion and Design” sostiene progetti di sviluppo sperimentale con ricadute effettive e comprovate nella filiera della moda e/o del design, realizzati da partenariati di imprese in collaborazione con organismi di ricerca pubblici e/o privati.
BENEFICIARI: Partenariati composti da un minimo di tre partner, di cui almeno due PMI e una grande impresa e/o un organismo di ricerca.
ATTIVITÀ AMMESSE: sono ammissibili progetti con ricadute effettive e comprovate nella filiera della moda e/o del design, che prevedano: attività di sviluppo sperimentale, attività di innovazione a favore delle PMI, limitatamente all’ottenimento e/o alla convalida di brevetti, attività di disseminazione dei risultati.
PROGETTI: i progetti devono: a) essere finalizzati all’introduzione di innovazione di prodotto e/o di processo e/o di servizio che si concretizzi in effettive e comprovate ricadute nella filiera della moda e/o del design; b) afferire ad una Macrotematica delle seguenti Aree di Specializzazione: eco-industria; industrie creative e culturali;industria della salute; manifatturiero avanzato; mobilità sostenibile;oppure afferire ad una delle Macrotematiche trasversali, cosiddette di “Smart Cities and Communities.
INVESTIMENTO MINIMO: L’investimento minimo per partenariato deve essere pari o superiore ad Euro 200.000.
CONTRIBUTO: Il contributo a fondo perduto concesso per partenariato non può essere superiore ad Euro 800.000,00.
DOMANDE: a partire dallle ore 12.00 del 15 giugno 2016 fino al momento in cui risulteranno esaurite le risorse stanziate.
Lombardia, Bando Smart Fashion and Design
Il Bando sostiene progetti di sviluppo sperimentale con ricadute effettive e comprovate nella filiera della moda e/o del design, realizzati da partenariati di imprese in collaborazione con organismi di ricerca pubblici e/o privati.
BENEFICIARI
Partenariati composti da un minimo di tre partner, di cui almeno due PMI e:
- una grande impresa e/o
- un organismo di ricerca.
DOTAZIONE
15 milioni di euro.
ATTIVITÀ AMMESSE
Sono ammissibili progetti con ricadute effettive e comprovate nella filiera della moda e/o del design, che prevedano:
- attività di sviluppo sperimentale (di cui al Regolamento (UE) n. 651/2014, art. 25);
- attività di innovazione a favore delle PMI, limitatamente all’ottenimento e/o alla convalida di brevetti (di cui al Regolamento (UE) n.651/2014, art. 28);
- attività di disseminazione dei risultati (ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013).
Le attività di innovazione a favore delle PMI e di disseminazione dei risultati sono facoltative.
PROGETTI
I progetti devono:
- a) essere finalizzati all’introduzione di innovazione di prodotto e/o di processo e/o di servizio che si concretizzi in effettive e comprovate ricadute nella filiera della moda e/o del design;
- b) afferire ad una Macrotematica delle seguenti Aree di Specializzazione individuate dalla “Strategia regionale di specializzazione intelligente per la ricerca e l’innovazione (S3)”:
- 1. eco-industria;
- 2. industrie creative e culturali;
- 3. industria della salute;
- 4. manifatturiero avanzato;
- 5. mobilità sostenibile;
- oppure afferire ad una delle Macrotematiche trasversali, cosiddette di “Smart Cities and Communities.
TEMPI DI REALIZZAZIONE
- I progetti devono essere realizzati entro 24 mesi dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (BURL) dell’elenco delle domande ammesse e non ammesse al contributo salvo proroga di massimo 6 mesi.
CONTRIBUTO:
Il contributo a fondo perduto concesso per partenariato non può essere superiore ad Euro 800.000,00
INVESTIMENTO MINIMO
L’investimento minimo per partenariato deve essere pari o superiore ad Euro 200.000.
SPESE AMMISSIBILI
Spese ammissibili per le attività di sviluppo sperimentale:
Relativamente alle attività di sviluppo sperimentale le spese, ai sensi dell’articolo 25 del Regolamento (UE) n. 651/2014, devono essere riconducibili alle seguenti tipologie:
- a) le spese di personale relative a ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario purché impiegati per la realizzazione del progetto di sviluppo sperimentale;
- b) i costi di ammortamento – calcolati secondo i principi della buona prassi contabile e delle norme fiscali in materia – relativi ad impianti, macchinari e attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di sviluppo sperimentale (fatta salva la possibilità di rendicontare, con modalità ordinarie, l’intera quota di impianti, macchinari e attrezzature utilizzate per il Progetto quando il loro ciclo di vita corrisponde o è inferiore alla durata del Progetto stesso). Nel caso di beni acquisiti in leasing, sono ammissibili i canoni pagati dall’utilizzatore al concedente, al netto delle spese accessorie (tasse, margine del concedente, interessi, spese generali, oneri assicurativi), nella misura e per il periodo in cui il relativo bene è utilizzato per il progetto di sviluppo sperimentale con riferimento al periodo di ammissibilità delle spese;
- c) i costi della ricerca contrattuale, delle competenze tecniche e dei brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, nonché i costi dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto di sviluppo sperimentale, nell’ambito di un’operazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
- d) altri costi di esercizio, direttamente connessi alla realizzazione del progetto di sviluppo sperimentale, inclusi: i costi di materiali, forniture e prodotti analoghi; le spese di certificazione di laboratorio;
- e) spese generali forfettarie addizionali, derivanti direttamente dal progetto di sviluppo sperimentale, per un massimo del 15% delle spese di personale del progetto di sviluppo sperimentale stesso (conformemente all’articolo 68, comma 1, lett. b) del Regolamento (UE) n. 1303/2013).
Spese ammissibili per le attività di innovazione a favore delle PMI
- Relativamente alle attività di innovazione a favore delle PMI, le spese, ai sensi dell’articolo 28 del Regolamento (UE) n. 651/2014, devono essere riconducibili alla tipologia ottenimento e/o convalida dei brevetti.
- Sono considerate ammissibili, al netto di IVA e di altre imposte, le seguenti spese sostenute fino al momento del deposito del brevetto:
- costi diretti sostenuti nei confronti dell’UIBM, dell’EPO e/o degli analoghi uffici di Paesi non aderenti alla Convenzione del Brevetto Europeo;
- consulenze da parte di studi professionali o professionisti del settore solo se prettamente inerenti la procedura relativa alla domanda di brevetto (a titolo esemplificativo le spese vive come la marca da bollo o le spese di registrazione);
- costi di traduzione.
Spese ammissibili per le attività di disseminazione dei risultati
Relativamente alle attività di disseminazione dei risultati, le spese, ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013, devono essere riconducibili esclusivamente alle seguenti tipologie:
- a) costi per l’organizzazione ed attuazione di eventi finalizzati alla presentazione dei risultati del progetto intesi esclusivamente come: servizi di realizzazione e allestimento location; servizi di accoglienza e assistenza eventi; servizi di traduzione e interpretariato; acquisto di servizi di connettività dedicata anche nell’ambito della partecipazione a fiere;
- b) attività di comunicazione on-line e off-line intese esclusivamente come: realizzazione materiale promozionale; realizzazione audio e video; web site, social media e applicazioni e relative consulenze.
DOMANDA
Le imprese devono presentare la domanda di contributo esclusivamente in forma telematica.
- Domande a partire dallle ore 12.00 del 15 giugno 2016 fino al momento in cui risulteranno esaurite le risorse stanziate (comprensive di quelle previste per la lista d’attesa pari al 50% della dotazione finanziaria).
vedi anche:
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