LOMBARDIA, BANDO ECONOMIA CIRCOLARE 2021: sostegno alle imprese lombarde per favorire la transizione delle piccole e medie imprese lombarde verso un modello di economia circolare.
OBIETTIVO: riqualificazione dei settori e delle filiere lombarde e il riposizionamento competitivo degli interi comparti rispetto ai mercati, rendendo possibile la simbiosi industriale, anche ai fini della ripresa economica in risposta alla crisi pandemica.
FINALITA’: sostegno ai seguenti progetti:
1. progetti che: promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione di rifiuti;
2. progetti che: tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia Life Cycle Thinking – Eco-design;
3. progetti che: intendano fornire una risposta alle nuove esigenze economiche, sanitarie e sociali, in particolare soluzioni riguardanti la prototipazione o lo sviluppo di nuovi materiali, dispositivi e/o componenti in ambito medicale o per la sicurezza sul lavoro.
BENEFICIARI: micro, piccole e medie imprese lombarde che presentino progetti in forma singola o in aggregazione formata da almeno 3 imprese rappresentanti la/le filiera/e.
CONTRIBUTO: a fondo perduto di importo massimo di 120.000,00 euro e un’intensità pari al 40% delle sole spese ammissibili.
Ogni impresa o aggregazione di imprese può presentare una sola domanda con un investimento minimo pari a 40.000,00 euro.
DOMANDE entro il 15 luglio 2021.
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LOMBARDIA
BANDO ECONOMIA CIRCOLARE 2021
BANDO INNOVAZIONE DELLE FILIERE DI ECONOMIA CIRCOLARE IN LOMBARDIABANDO INNOVAZIONE DELLE FILIERE DI ECONOMIA CIRCOLARE IN LOMBARDIA.
Sostegno alle imprese lombarde per favorire la transizione delle piccole e medie imprese lombarde verso un modello di economia circolare verso i seguenti progetti:
- 1. progetti che:
promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione di rifiuti; - 2. progetti che:
tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia Life Cycle Thinking – Eco-design; - 3. progetti che:
intendano fornire una risposta alle nuove esigenze economiche, sanitarie e sociali, in particolare soluzioni riguardanti la prototipazione o lo sviluppo di nuovi materiali, dispositivi e/o componenti in ambito medicale o per la sicurezza sul lavoro.
OBIETTIVO
Riqualificazione dei settori e delle filiere lombarde e il riposizionamento competitivo degli interi comparti rispetto ai mercati, rendendo possibile la simbiosi industriale, anche ai fini della ripresa economica in risposta alla crisi pandemica.
BENEFICIARI
Micro, Piccole e Medie imprese lombarde che presentino progetti in forma singola o in aggregazione formata da almeno 3 imprese rappresentanti la/le filiera/e.
CONTRIBUTO
Contributo a fondo perduto di importo massimo di 120.000,00 euro e un’intensità pari al 40% delle sole spese ammissibili.
- Ogni impresa o aggregazione di imprese può presentare una sola domanda con un investimento minimo pari a 40.000,00 euro.
INTERVENTI AGEVOLABILI
Le imprese devono presentare un progetto esecutivo attinente a uno o più dei seguenti ambiti di intervento:
– innovazione di prodotto e/o di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, utilizzo di sottoprodotti in cicli produttivi, riduzione produzione di rifiuti e riutilizzo di beni e materiali, compreso:
- favorire l’approvvigionamento di materie prime seconde autorizzate o di materiali bio-based (di origine biologica) in sostituzione a materiali vergini;
- ridurre il consumo di materie prime o di energia;
- soluzioni tecnologiche/gestionali in grado di ottimizzare i processi produttivi con conseguente riduzione dei rifiuti attraverso la riduzione dei residui o il riutilizzo dei residui di lavorazione nello stesso ciclo produttivo o in altro ciclo come sottoprodotti;
- implementare soluzioni di “refurbishment”, ossia valorizzare un prodotto danneggiato tramite il rimpiazzo o la riparazione di alcune sue componenti;
- proporre soluzioni tecnologiche/gestionali per la riduzione dei consumi di acqua necessaria alle lavorazioni e/o riciclo e riutilizzo dell’acqua utilizzata;
- soluzioni per ridurre la produzione di rifiuti pericolosi (es. sostituendo chemicals/prodotti pericolosi con chemicals/prodotti non pericolosi all’interno del proprio processo produttivo, etc.);
- creazione di partnership di scopo tra soggetti, anche non operanti nella medesima filiera, grazie alle quali materiali di scarto, residui industriali, sottoprodotti vengano impiegati in altri processi produttivi riducendo così la generazione di rifiuti e producendo benefici economici, ambientali e sociali per tutto il territorio (simbiosi industriale);
- creazione di partnership di scopo tra soggetti, anche non operanti nella medesima filiera, per la condivisione di flussi energetici e/o servizi finalizzata alla simbiosi industriale: tale aspetto sottintende la condivisione di servizi e infrastrutture quali ad esempio i sistemi di fornitura di acqua, energia, calore o trattamento delle acque reflue;
- implementazione di strumenti e metodologie per l’uso razionale delle risorse naturali;
- introdurre modelli innovativi di business che trasformino i prodotti in servizi utilizzabili da imprese
- consumatori finali attraverso logiche di sharing e approcci “pay-per-use”;
– innovazione di processo o di prodotto per quanto riguarda la produzione e l’utilizzo di prodotti da recupero di rifiuti (c.d. “end of waste”), in particolare:
- produzione o utilizzo di nuovi prodotti “end of waste” dal riciclaggio di rifiuti speciali o urbani;
- soluzioni tecnologiche/gestionali che siano in grado di apportare un miglioramento della qualità o della quantità dei prodotti da riciclaggio rifiuti, dell’efficienza di produzione o della riduzione degli scarti da riciclaggio;
– attività di riutilizzo e preparazione per il riutilizzo, compreso creazione di forme di ritiro dei propri prodotti a fine vita, ad esempio allo scopo di riutilizzarne parti o componenti aventi ancora valore, avviarli a processi di remanufacturing, etc. (attivazione di programmi di take-back);
– progettazione e sperimentazione di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento della filiera;
– sperimentazione e applicazione di strumenti per l’incremento della durata di vita dei prodotti ed il miglioramento del loro riutilizzo e della loro riciclabilità (Eco-design); in particolare l’ecodesign potrà portare ad una maggiore:
- efficienza nell’uso delle risorse e dell’energia (e.g. produzione con meno risorse, realizzati con sottoprodotti, materiali riciclati etc.);
- allungamento della vita utile dei prodotti (e.g. prodotti modulari, facilmente disassemblabili e riparabili, etc.), per la fase di utilizzo, per la riparabilità, per il remanufacturing (rigenerazione);
- efficienza dei prodotti nella fase di utilizzo (e.g. minori consumi energetici);
- riciclabilità dei prodotti a fine vita;
- efficienza nell’uso delle risorse per gli imballaggi (e.g. imballaggi più leggeri, realizzati con materiali riciclati e riciclabili, etc.);
- migliori performance ambientale nella fase di utilizzo degli imballaggi (e.g. facilità di stoccaggio per il trasporto, etc.).
– implementazione di strumenti e metodologie per l’uso razionale delle risorse naturali, compreso lo sviluppo di strumenti di misurazione delle performance di circolarità per i settori prioritari del Piano d’azione europeo per l’economia circolare (e.g. costruzioni, alimentare, etc.) che servano ad identificare chiaramente azioni ed ambiti di miglioramento;
– riconversione della produzione finalizzata alla realizzazione di nuovi materiali, prototipi, sviluppo di dispositivi e/o componenti anche in ambito medicale o per la sicurezza sul lavoro.
SPESE AMMISSIBILI
Sono ammissibili progetti con importo complessivo di spese ammissibili non inferiore a € 40.000,00.
- Non è previsto, invece, un tetto massimo di investimento, che viene lasciato alle stime della singola impresa o aggregazione.
Sono ammissibili esclusivamente le seguenti tipologie di spesa:
- a) Consulenza (collaborazione con enti di Ricerca, servizi specialistici per lo sviluppo di prototipi, check up tecnologici, analisi del ciclo di vita del prodotto/servizio – e.g. LCA -, studi per la sostituzione dei materiali attualmente utilizzati nei prodotti con materiali circolari, definizione di strategie commerciali, marketing e comunicazione, ecc.).
- b) Investimenti in attrezzature tecnologiche (acquisto e/o leasing) e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto.
- c) Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni ambientali di processo e di prodotto (es. ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, EPD ecc.).
- d) Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni tecniche e di eventuale registrazione REACH.
- e) Servizi per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto.
- f) Tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto.
- g) Materiali e forniture strumentali alla realizzazione del progetto (inclusi prototipi).
- h) Spese per la tutela della proprietà industriale.
- i) Spese del personale dell’azienda4 solo se espressamente dedicato al progetto (fino a un massimo del 10% della somma delle voci di spesa da a) a h)).
Qualora venga impiegato ulteriore personale di nuova assunzione, esclusivamente dedicato al progetto, potrà essere riconosciuta un’ulteriore quota nel limite del 10% della somma delle voci di spesa da a) a h).
DOMANDE
Scadenza entro il 15 luglio 2021.
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