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SARDEGNA, nuovo bando competitività per le imprese già costituite da più di 2 anni.Domande dal 22 giugno. Click day 25 luglio. – Italia Contributi

sardegna competitività t2 SARDEGNA: pubblicate le direttive di attuazione del nuovo bando “Competitività delle imprese”, tipologia T2.
FINALITA’: Aumento della competitività delle MPMI attraverso il sostegno agli investimenti materiali e immateriali, servizi di consulenza e formazione
RISORSE: euro 10.000.000
BENEFICIARI: micro, piccole e medie imprese operanti da almeno due anni, che realizzano Piani di sviluppo d’impresa per l’espansione della produzione, il riposizionamento competitivo o l’adattamento al mercato attraverso l’introduzione di soluzioni innovative sotto il profilo organizzativo, produttivo o commerciale da realizzare anche attraverso l’apertura di nuove unità locali.
IMPORTI AMMISSIBILI : l’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili del piano è compreso tra 200.000 e 800.000 euro.
SETTORI DI ATTIVITÀ AMMISSIBILI: sono ammessi tutti i settori. A titolo esemplificativo, possono accedere all’intervento le imprese dei settori: manifatturiero, servizi, commerciale, turistico e della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturalistico. A titolo esemplificativo, possono accedere all’intervento le imprese dei settori: manifatturiero, servizi, commerciale, turistico e della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturalistico.
INTERVENTI AMMESSI: Piani di sviluppo d’impresa, finalizzati all’espansione della produzione, al riposizionamento competitivo o adattamento al mercato attraverso l’introduzione di soluzioni innovative sotto il profilo organizzativo, produttivo o commerciale da realizzare anche attraverso l’apertura di nuove unità locali.
Il piano è costituito da investimenti produttivi e può comprendere spese per formazione, consulenza e
capitale circolante con i seguenti limiti dimensionali.
L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili del piano è compreso tra 200.000 e 800.000
euro, e deve essere coperto per almeno il 25% con mezzi propri e/o finanziamenti di terzi in una forma priva di qualsiasi sostegno pubblico.
AGEVOLAZIONE: Contributo a fondo perduto, riduzione dei tassi di interesse e dei premi di garanzia in combinazione con l’intervento fino al 75% del Fondo Competitività in forma di prestito a condizioni di mercato
CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO: Massimali previsti dal Regolamento n. 651/2014, nei limiti stabiliti dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-20 o dimensione di impresa.  Fino a concorrenza del massimale previsto dal Regolamento n. 1407/2013
PROCEDURA: Valutativa a sportello, secondo l’ordine di presentazione delle domande.
DOMANDE: caricamento e la validazione dal 22 giugno. Click day 25 luglio.

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COMPETITIVITÀ PER LE MPMI – T 2

Programmazione unitaria 2014-2020
Strategia 2 “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese”
Programma di intervento 3 “Competitività delle imprese”
Tipologia di intervento: (D.G.R. n. 52/19 del 28.10.2015) T2

FINALITÀ

L’intervento è finalizzato ad aumentare la competitività delle MPMI operanti nel sistema produttivo regionale attraverso il sostegno agli investimenti materiali e immateriali che può comprende anche interventi di efficientamento energetico e servizi di consulenza e formazione.

BENEFICIARI

Possono beneficiare degli aiuti le MPMI  con esclusione delle imprese in fase di avviamento.

Ai fini dell’accesso alle agevolazioni le imprese devono rispettare le seguenti condizioni di ammissibilità formale:

  • a) essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese, nei casi previsti dalla legge ovvero in albi, collegi, registri ed elenchi pubblici tenuti da altri enti e/o soggetti della pubblica amministrazione;
  • b) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • c) non essere considerata impresa in difficoltà;
  • d) non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea al momento del pagamento dell’aiuto;
  • e) non essere incorse nelle sanzioni interdittive di cui art. 9, comma 2 lett. d) del Decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e ss.mm.ii., ovvero l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi;
  • f) operare nel rispetto delle vigenti norme edilizie ed urbanistiche, del lavoro, sulla prevenzione degli infortuni e sulla salvaguardia dell’ambiente, anche con riferimento agli obblighi contributivi;
  • g) avere sede operativa ubicata nel territorio regionale al momento del pagamento dell’aiuto.

Ulteriori criteri di ammissibilità possono essere indicati dalle procedure attuative.

SETTORI DI ATTIVITÀ AMMISSIBILI

Sono ammessi tutti i settori, ferme restando le limitazioni previste dal Regolamento n. 651/2014, artt. 14, 17, 18 e 31 e dal Regolamento n. 1407/2013, art. 12.

  • L’impresa operante in uno dei settori esclusi dal Regolamento n. 651/2014 o dal Regolamento n. 1407/2013 che opera o opererà anche in settori o attività ammessi, può beneficiare degli aiuti a condizione che sia garantita, tramite mezzi adeguati, la separazione delle attività o la distinzione dei costi in modo tale che le attività esercitate nei settori esclusi non beneficino degli aiuti concessi ai sensi delle presenti direttive.

A titolo esemplificativo, possono accedere all’intervento le imprese dei settori: manifatturiero, servizi, commerciale, turistico e della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturalistico.

Sezioni individuate sulla base dei codici ATECO 2007:

  • (B) Estrazione di minerali da cave e miniere (escluso il codice 05 estrazione di carbone)
  • (C) Attività manifatturiere
  • (D) Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (solo codice 35.30 solo ghiaccio alimentare)
  • (E) Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento
  • (F) costruzioni
  • (H) Trasporto e magazzinaggio (solo codici 49.39.01, 49.39.09, 50.10, 50.30, 52.10.10, 52.10.20)
  • (I) Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
  • (J) Servizi di informazione e comunicazione
  • (N) Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
  • (R) Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (escluso codice 92)

INTERVENTI AMMESSI

PIANI DI SVILUPPO D’IMPRESA, FINALIZZATI

  • all’espansione della produzione,
  • al riposizionamento competitivo

o

  • adattamento al mercato attraverso l’introduzione di soluzioni innovative sotto il profilo organizzativo,
    produttivo o commerciale da realizzare anche attraverso l’apertura di nuove unità locali.

Il piano è costituito da investimenti produttivi e può comprendere spese per formazione, consulenza e
capitale circolante con i seguenti limiti dimensionali.

IMPORTO COMPLESSIVO

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili del piano è compreso tra 200.000 e 800.000
euro, e deve essere coperto per almeno il 25% con mezzi propri e/o finanziamenti di terzi in una forma priva di qualsiasi sostegno pubblico.

  • I mezzi di trasporto di merci e persone e le spese per beni e attrezzature destinati a noleggio, agevolabili esclusivamente in “de minimis”, nel limite del 50% del loro valore.
  • Gli interventi devono essere coerenti con una o più delle seguenti azioni del POR FESR Sardegna
    2014-20:
    Azione 3.3.1, Azione 3.3.2, Azione 3.7.1.

PIANO DI SVILUPPO AZIENDALE

Il piano descrive la situazione dell’impresa, le tappe essenziali e gli obiettivi specifici per lo sviluppo delle attività che garantiscono il conseguimento della redditività e dell’equilibrio finanziario.

Il piano è costituito da un programma di investimenti materiali e immateriali finalizzati alla realizzazione di un “investimento iniziale”, così come definito dal Regolamento n. 651/2014, che può comprendere servizi di consulenza e formazione.

L’investimento finalizzato alla creazione di un nuovo stabilimento deve essere organico e funzionale.

INVESTIMENTO INIZIALE

Per “investimento iniziale” si intende:

  • un investimento in attivi materiali e immateriali relativo alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente o a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
  • l’acquisizione di attivi appartenenti a uno stabilimento che sia stato chiuso o che sarebbe stato chiuso senza tale acquisizione e sia acquistato da un investitore che non ha relazioni con il venditore.
  • Non rientra nella definizione la semplice acquisizione di quote di un’impresa.
  • Se un membro della famiglia del proprietario originario, o un dipendente, rileva una piccola impresa, non si applica la condizione che prevede che gli attivi vengano acquistati da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente.

COPERTURA FINANZIARIA DEL PIANO

Il piano deve indicare eventuali fabbisogni finanziari coperti con risorse di terzi per le quali si intende attivare misure di garanzia.

Per la copertura del piano, il beneficiario dell’aiuto deve apportare un contributo finanziario, pari ad almeno il 25% del costo ammissibile, o attraverso risorse proprie o mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi sostegno pubblico.

  • Il valore del piano oggetto di aiuto è determinato dalla somma del valore delle singole azioni che lo compongono e può comprendere una quota di capitale circolante.
  • Il capitale circolante è determinato considerando la situazione macroeconomica contingente, il settore di attività ela caratteristica struttura del debito, gli investimenti nonché le caratteristiche dei mercati su cui si intende operare.

VALORE DEL PIANO

Il valore del piano di sviluppo oggetto di aiuto è compreso tra 200.000 e 800.000 euro.

TEMPI DI REALIZZAZIONE DEL PIANO

Il piano deve essere realizzato entro 24 mesi dal provvedimento di concessione o dalla sottoscrizione del contratto di finanziamento, se successivo, e comunque non oltre 36 mesi dall’avvio, se antecedente.

COSTI AMMISSIBILI

I costi ammissibili sono individuati sulla base del regime prescelto e sono riconducibili alle seguenti macro tipologie:

tabella Macro tipologie spese ammissibili

Il dettaglio di costi ammissibili per ogni piano è definito nelle procedure di attuazione.

SPESE AMMESSE

  • Investimenti produttivi (IP) fino ad un Max 100% del piano
  • Servizi (S) fino ad un Max 30% del piano;
  • Formazione (F) fino ad un Max 30% del piano;
  • Capitale circolante (CC) fino ad un Max 20% del piano.

Sono esclusi gli investimenti di mera sostituzione.

LEASING

Il piano può prevedere, in tutto o in parte, l’acquisizione di beni in locazione finanziaria.

CONTRIBUTO

Gli aiuti per gli investimenti, i servizi di consulenza e la formazione, sotto forma di regime, sono erogati in una delle forme previste dal Regolamento n. 651/2014 al comma 2 dell’articolo 5

  • (a titolo esemplificativo: sovvenzioni e contributi in conto interessi, prestiti e garanzie)
  • o con una combinazione delle stesse, come previsto al comma 4 dello stesso articolo fino a concorrenza del valore del piano al netto del capitale di esercizio nei limiti previsti dall’articolo 7 dello stesso regolamento.

Gli aiuti sotto forma di regime, sono concessi ai sensi degli articoli 14,17,18,19 e 31 del Reg. (UE) n.
651/2014 ed ai sensi del Reg. (UE) n. 1407/2013.

Sul valore del piano è riconosciuta una sovvenzione a fondo perduto entro i massimali previsti dalla
Carta degli aiuti di stato o in de minimis:

CONTRIBUTO

Concorrono alla determinazione dell’aiuto i seguenti costi:

  • (a) costi per gli investimenti materiali e immateriali;
  • (b) costi salariali stimati relativi ai posti di lavoro creati per effetto di un investimento iniziale, calcolati su un periodo di due anni;
    o
  • una combinazione dei costi di cui alle lettere a) e b) nei limiti stabiliti dagli artt. 14 e 17 del Regolamento n. 651/2014;
  • costi per servizi di consulenza, partecipazione a fiere/mostre e formazione.

L’ammontare dell’aiuto non può superare i massimali previsti dai regimi di aiuto calcolati in applicazione degli articoli 14, 17, 18 e 31 del Regolamento n. 651/2014 o del massimale fissato dall’articolo 3 del Regolamento n. 1407/2013 determinato sul valore del piano al netto del capitale di esercizio.

INTERVENTO DEL FONDO COMPETITIVITÀ

Qualora per il finanziamento del Piano sia richiesto l’intervento del Fondo Competitività, questo può operare in combinazione con gli aiuti determinati ai sensi del comma 1 in forma di sovvenzioni, riduzione dei tassi di interesse e/o dei premi di garanzia.

  • Il Fondo Competitività interviene nella misura massima del 75% del fabbisogno del piano di sviluppo aziendale approvato al netto degli eventuali finanziamenti di terzi e eventuale leasing.

IL FONDO COMPETITIVITÀ EROGA FINANZIAMENTI IN FORMA DI PRESTITO DI DURATA NON SUPERIORE A 10 ANNI, DI CUI 2 DI PRE-AMMORTAMENTO:

  • a condizioni di mercato, nel rispetto della Comunicazione della Commissione relativa alla revisione del metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (2008/C 14/02);
    oppure
  • a un tasso inferiore, se rispetta le condizioni previste dal test dell’operatore in un’economia di mercato in presenza di un finanziamento bancario o di altro intermediario finanziario privato.

FINANZIAMENTI CONDIZIONI A PRIVILEGIATE:

  • Finanziamento pubblico diretto, a condizioni di mercato, fino al 50% del valore del piano per la
    creazione di impresa o sviluppo aziendale con il Fondo Competitività
  • Finanziamento fino al 100% del piano presentato sulla base dell’Accordo di collaborazione tra la
    Regione Autonoma della Sardegna e la Commissione regionale ABI della Sardegna per agevolare gli investimenti nell’ambito della Programmazione Unitaria 2014-2020 e del POR FESR Sardegna 2014-2020 (DGR n. 26/22 del 30.05.2017)
  • Finanziamenti concessi dalle banche alle MPI a valere sui Plafond di Cassa depositi e prestiti S.p.A. per le finalità di cui all’articolo 3, comma 4 -bis, del D.L. 5/2009 (concessione di finanziamenti, rilascio di garanzie)

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