Si tratta di un totale di 700 milioni di euro a disposizione delle imprese, che con “Agenda digitale” e “Industria sostenibile”saranno agevolate per progetti di investimento di rinnovo processi e prodotti per investimenti.
I progetti di investimento delle imprese devono prevedere spese ammissibili che siano comprese comprese fra un minimo di 5 milioni di euro e un massimo di 40 milioni.
Il Ministero dello sviluppo economico ha infatti definito due nuovi interventi del Fondo per la crescita sostenibile diretti ad accrescere la competitività delle imprese italiane e favorire il superamento dall’attuale fase di stagnazione economica, attraverso lo sviluppo di progetti innovativi in grado di realizzare significativi avanzamenti tecnologici.
I due interventi, denominati “Agenda digitale” e “Industria sostenibile”, seguono il primo intervento del Fondo per la crescita sostenibile, attuato nello scorso mese di Ottobre, diretto principalmente a cogliere le proposte di innovazione provenienti dalle imprese di piccola e media dimensione negli specifici ambiti tecnologici individuati dal programma europeo “Horizon 2020”.
Il primo intervento del Fondo per la crescita sostenibile ha ottenuto un grande riscontro da parte delle imprese, le risorse finanziarie disponibili, pari a 300 milioni di euro, si sono, infatti, esaurite nelle prime due giornate di apertura dello sportello agevolativo, quando sono state presentate 271 domande a fronte di un ammontare complessivo di spese in ricerca e sviluppo previste pari a circa 525 milioni di euro.
Sono previsti finanziamenti agevolati e contributi diretti alla spesa. Maggiori informazioni
Sulla base dell’ampio interesse manifestato dalle imprese nei confronti del primo bando, gli interventi “Agenda digitale” e “Industria sostenibile” sono stati predisposti dal Ministero dello Sviluppo Economico per completare il quadro di azione del Fondo per la crescita sostenibile, al fine di cogliere, anche, le proposte di innovazione delle imprese che prevedono la realizzazione di grandi progetti di ricerca e sviluppo e sono in grado di realizzare un vero e proprio salto di paradigma tecnologico, incidendo significativamente sulla capacità competitiva del sistema imprenditoriale.
I progetti di ricerca e sviluppo oggetto degli interventi devono, infatti, prevedere spese ammissibili comprese tra i 5 milioni di euro e i 40 milioni di euro e devono essere relativi a specifici ambiti di intervento, quali, per “Industria sostenibile”, le tecnologie abilitanti fondamentali (micro-nanoelettronica, fotonica, materiali avanzati, sistemi avanzati di produzione e biotecnologia industriale) e alcune specifiche tematiche rilevanti (processi e impianti industriali, trasporti, aerospazio, TLC, tecnologie energetiche, costruzioni eco-sostenibili e tecnologie ambientali) mentre, per “Agenda digitale”, le tecnologie abilitanti dell’informazione e della comunicazione coerenti con le finalità dell’Agenda digitale italiana e alcuni specifici settori applicativi (salute, formazione e inclusione sociale, cultura e turismo, mobilità e trasporti, energia e ambiente, monitoraggio e sicurezza del territorio, modernizzazione della PA, telecomunicazioni e fabbrica intelligente).
Proprio in virtù dell’elevata selettività che caratterizza gli ultimi due interventi del Fondo per la crescita sostenibile sono state previste delle modalità di valutazione articolate e in grado di selezionare solo i progetti migliori.
La valutazione viene effettuata sempre sulla base di criteri predefiniti e secondo procedure in grado di garantire la piena trasparenza delle operazioni effettuate.
La dotazione finanziaria prevista dai due bandi, pari a 150 milioni di euro per “Agenda digitale” e 250 milioni di euro per “Industria sostenibile”, definisce, insieme a quella prevista per il primo bando, una dotazione finanziaria complessiva di 700 milioni di euro che il Ministero dello sviluppo economico mette a disposizione delle imprese per innovare i propri processi e i propri prodotti lungo le direttrici di crescita sostenibile individuate dal programma “Horizon 2020”.
SOGGETTI BENEFICIARI
Possono beneficiare delle agevolazioni i seguenti soggetti, purché presentino un progetto ammissibile:
a) le imprese che esercitano le attività di cui all’articolo 2195 del codice civile, numeri 1) e 3), ivi comprese le imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443;
b) le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
c) le imprese che esercitano le attività ausiliarie di cui al numero 5) dell’articolo 2195 del codice civile, in favore delle imprese di cui alle lettere a) e b);
d) i centri di ricerca con personalità giuridica;
e) i soggetti di cui alle lettere a), b), c) e d) definiti imprese start-up innovative ai sensi dell’articolo 25, comma 2, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221.
2. I soggetti di cui al comma l, fino a un numero massimo di cinque, possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro.
PROGETTI AMMISSIBILI
I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione nel territorio italiano di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali e che si sviluppano nell’ambito delle tematiche rilevanti.
Al fine di garantire la necessaria selettività degli interventi, il Ministero può circoscrivere gli interventi stessi solo ad alcune delle tematiche rilevanti individuate tenendo conto delle specializzazioni manifatturiere nazionali, degli scenari tecnologici europei e delle esigenze di conseguire applicazioni industriali nel breve-medio termine.
Non sono agevolabili i progetti che, in ragione dell’attività svolta e delle relative caratteristiche, sono integralmente finanziabili a valere sul decreto del Ministro dello sviluppo economico 15 ottobre 2014 concernente i grandi progetti strategici nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettroniche (ICT) coerenti le finalità dell’Agenda digitale italiana.
REQUISITI
Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni i progetti di ricerca e sviluppo devono:
a) prevedere spese ammissibili non inferiori a euro 5.000.000,00 (cinquemilioni/00) e non superiori a euro 40.000.000,00 (quarantamilioni/00);
b) essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni e, comunque non oltre 3 mesi dalla data del decreto di concessione.
c) avere una durata non superiore a 36 mesi, ovvero termini più brevi ove resi necessari dalla normativa di riferimento in caso di cofinanziamento con risorse comunitarie.
d) qualora presentati congiuntamente da più soggetti, prevedere che ciascun proponente sostenga almeno il 10 per cento dei costi complessivi ammissibili.
SPESE E COSTI AMMISSIBILI
Sono ammissibili alle agevolazioni di cui al presente decreto le spese e i costi relativi a:
a) il personale dipendente del soggetto proponente o in rapporto di collaborazione con contratto a progetto, con contratto di somministrazione di lavoro, ovvero titolare di specifico assegno di ricerca, limitatamente a tecnici, ricercatori ed altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto.
Sono escluse le spese del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;
b) gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo.
c) i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
d) le spese generali derivanti direttamente dal progetto di ricerca e sviluppo, imputate con calcolo pro-rata sulla base del rapporto tra il valore complessivo delle spese generali e il valore complessivo delle spese del personale dell’impresa.
AGEVOLAZIONI CONCEDIBILI
Le agevolazioni sono concesse, a valere sulle risorse della contabilità speciale n. 1201 del Fondo per la crescita sostenibile, nei limiti delle intensità massime di aiuto stabilite dagli articoli 4 e 25 del Regolamento GBER e del 100 per cento della spesa ammissibile, nella forma del finanziamento agevolato per una percentuale nominale delle spese ammissibili complessive articolata, in relazione alla dimensione di impresa, come segue:
a) 60 per cento per le imprese di piccola e media dimensione;
b) 50 per cento per le imprese di grande dimensione.
In aggiunta al finanziamento agevolato è altresì concessa un’agevolazione nella forma del contributo diretto alla spesa.
Il contributo è concesso fino al 15 per cento delle spese ammissibili, per le imprese di piccola e media dimensione, e fino al 10 per cento, per quelle di grandi dimensioni.
La misura del contributo diretto alla spesa è elevata, comunque nei limiti di cui al comma 1, di 5 punti percentuali al sussistere di almeno una delle seguenti condizioni:
a) qualora il progetto venga realizzato in parte con il contributo esterno di almeno un organismo di ricerca in misura non inferiore al 10 per cento della spesa complessivamente ammissibile e l’organismo di ricerca abbia il diritto di pubblicare i risultati dei progetti di ricerca nella misura in cui derivino da ricerche da esso svolte;
b) qualora il progetto sia in parte realizzato, nell’ambito di forme di collaborazione internazionale effettiva e stabile tra imprese, in altro Stato membro dell’Unione europea ovvero in quelli contraenti l’accordo SEE,
c) qualora ai progetti congiunti partecipi almeno una PMI.
FINANZIAMENTO AGEVOLATO
Il finanziamento agevolato non è assistito da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dalla ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio ai sensi dell’articolo 24, comma 33, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.
Il finanziamento agevolato ha una durata massima di 8 anni, oltre un periodo di preammortamento della durata massima di 3 anni decorrenti dalla data del decreto di concessione.
È facoltà ’del soggetto beneficiario, o di ciascuno dei soggetti beneficiari in caso di realizzazione del progetto in modo congiunto, rinunciare, in tutto o in parte, al periodo di preammortamento.
Il rimborso del finanziamento agevolato avviene secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno.
Gli interessi di preammortamento sono corrisposti alle medesime scadenze.
Il tasso agevolato di finanziamento è pari al 20 per cento del tasso di riferimento, vigente alla data di concessione delle agevolazioni, fissato sulla base di quello stabilito dalla Commissione europea e pubblicato nel sito Internet
In ogni caso il tasso agevolato non può essere inferiore a 0,8 per cento.
Qualora il valore complessivo dell’agevolazione superi l’intensità massima prevista dalla disciplina comunitaria l’importo del contributo diretto alla spesa è ridotto al fine di garantire il rispetto della predetta intensità.
L’ammontare delle agevolazioni è rideterminato al momento dell’erogazione a saldo e non può essere superiore a quanto previsto nel decreto di concessione.
Le agevolazioni concesse in relazione ai progetti di ricerca e sviluppo di cui al presente decreto non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese, incluse quelle concesse sulla base del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato agli aiuti d’importanza minore (“de minimis”), ad eccezione di quelle ottenute esclusivamente nella forma di benefici fiscali e di garanzia e comunque entro i limiti delle intensità massime previste dal Regolamento GBER.
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