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MISE: Credito d’imposta del 25% per ricerca e Sviluppo fino a 5 milioni, pubblicato sulla G.U, ora esteso a tutte le imprese. – Italia Contributi

CREDITO.DI.IMPOSTA.RICERCA.E.SVILUPPOE’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del MISE che concede un credito di imposta per attivita’ di ricerca e sviluppo, fino a 5 milioni, a tutte le imprese che hanno sostenuto spese in ricerca e sviluppo.

Si tratta di un Credito d’imposta per attivita’ di ricerca e sviluppo concesso a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano nonche’ dal regime contabile adottato, che effettuano investimenti in attivita’ di ricerca e sviluppo, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019.

A queste imprese e’ attribuito un credito d’imposta nella misura del 25 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.

Il credito d’imposta e’ riconosciuto, fino ad un importo massimo annuale di euro 5 milioni per ciascun beneficiario, a condizione che siano sostenute spese per attivita’ di ricerca e sviluppo almeno pari a euro 30.000. Entrata in vigore dal 1 gennaio 2015. Clicca quì per maggiori informazioni.

 

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CREDITO D’IMPOSTA PER ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO

A tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano nonche’ dal regime contabile adottato, che effettuano investimenti in attivita’ di ricerca e sviluppo, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019, e’ attribuito un credito d’imposta nella misura del 25 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.

Per le imprese in attivita’ da meno di tre periodi d’imposta, la media degli investimenti in attivita’ di ricerca e sviluppo da considerare per il calcolo della spesa incrementale e’ calcolata sul minor periodo a decorrere dal periodo di costituzione.

MASSIMALE

Il credito d’imposta e’ riconosciuto, fino ad un importo massimo annuale di euro 5 milioni per ciascun beneficiario, a condizione che siano sostenute spese per attivita’ di ricerca e sviluppo almeno pari a euro 30.000.

ATTIVITÀ AMMESSE

Sono ammissibili al credito d’imposta le seguenti attivita’ di ricerca e sviluppo:

  • a) lavori sperimentali o teorici svolti, aventi quale principale finalita’ l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette;
  • b) ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale, ad esclusione dei prototipi di cui alla lettera c);
  • c) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacita’ esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati;
    puo’ trattarsi anche di altre attivita’ destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi;
    t
    ali attivita’ possono comprendere l’elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, purche’ non siano destinati a uso commerciale;
    realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo e’ necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione e’ troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida;
  • d) produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalita’ commerciali.

ATTIVITÀ ESCLUSE

Non si considerano attivita’ di ricerca e sviluppo le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.

SPESE AMMESSE

Ai fini della determinazione del credito d’imposta sono ammissibili le spese relative a:

  • a) personale altamente qualificato impiegato nelle attivita’ di ricerca e sviluppo di cui al comma 4, in possesso di un titolo di dottore di ricerca, ovvero iscritto ad un ciclo di dottorato presso una universita’ italiana o estera, ovvero in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico secondo la classificazione UNESCO Isced (International Standard Classification of Education) o di cui all’allegato 1 annesso al decreto;
  • b) quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, nei limiti dell’importo risultante dall’applicazione dei coefficienti stabiliti con decreto del Ministro delle finanze 31 dicembre 1988, pubblicato nel supplemento ordinario n. 8 alla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 1989, in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per l’attivita’ di ricerca e sviluppo e comunque con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro al netto dell’imposta sul valore aggiunto;
  • c) spese relative a contratti di ricerca stipulati con universita’, enti di ricerca e organismi equiparati, e con altre imprese comprese le start-up innovative di cui all’articolo 25 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221;
  • d) competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varieta’ vegetale, anche acquisite da fonti esterne.

PER LE SPESE RELATIVE ALLE LETTERE A) E C) DEL COMMA 6 IL CREDITO D’IMPOSTA SPETTA NELLA MISURA DEL 50 PER CENTO DELLE MEDESIME.

CARATTERISTICHE E MODALITÀ DI FRUIZIONE DEL CREDITO DI IMPOSTA

  • Il credito d’imposta deve essere indicato nella relativa dichiarazione dei redditi,
  • non concorre alla formazione del reddito,
  • ne’ della base imponibile dell’imposta regionale sulle attivita’ produttive,
  • non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni,
  • ed e’ utilizzabile esclusivamente in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni.

  • Al credito d’imposta non si applicano i limiti di cui all’articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e di cui all’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni.

INDEBITA FRUIZIONE E CONTROLLI

Qualora, a seguito dei controlli, si accerti l’indebita fruizione, anche parziale, del credito d’imposta per il mancato rispetto delle condizioni richieste ovvero a causa dell’inammissibilita’ dei costi sulla base dei quali e’ stato determinato l’importo fruito, l’Agenzia delle entrate provvede al recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni secondo legge.

 

  • I controlli sono svolti sulla base di apposita documentazione contabile certificata dal soggetto incaricato della revisione legale o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto nel Registro dei revisori legali, di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39.
  • Tale certificazione deve essere allegata al bilancio.

 

  • Le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale devono comunque avvalersi della certificazione di un revisore legale dei conti o di una societa’ di revisione legale dei conti iscritti quali attivi nel registro di cui all’articolo 6 del citato decreto legislativo n. 39 del 2010.

 

  • Il revisore legale dei conti o il professionista responsabile della revisione legale dei conti, nell’assunzione dell’incarico, osserva i principi di indipendenza elaborati ai sensi dell’articolo 10 del citato decreto legislativo n. 39 del 2010, e, in attesa della loro emanazione, quelli previsti dal codice etico dell’International Federation of Accountants (IFAC).

Le spese sostenute per l’attivita’ di certificazione contabile da parte delle imprese di cui al terzo periodo sono ammissibili entro il limite massimo di euro 5.000.

Le imprese con bilancio certificato sono esenti dagli obblighi previsti dal presente comma.

Nei confronti del revisore legale dei conti o del professionista responsabile della revisione legale dei conti che incorre in colpa grave nell’esecuzione degli atti che gli sono richiesti per il rilascio della certificazione di cui al comma 11 si applicano le disposizioni dell’articolo 64 del codice di procedura civile.

Le agevolazioni di cui all’articolo 24 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, e quelle previste dall’articolo 1, commi da 95 a 97, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, cessano alla data del 31 dicembre 2014.

Le relative risorse sono destinate al credito d’imposta previsto dal presente articolo.

 

DISPOSIZIONI APPLICATIVE

Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sono adottate le disposizioni applicative necessarie, nonche’ le modalita’ di verifica e controllo dell’effettivita’ delle spese sostenute, le cause di decadenza e revoca del beneficio, le modalita’ di restituzione del credito d’imposta di cui l’impresa ha fruito indebitamente. 

 

 

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