La regione Marche ha adottato il bando per il finanziamento di Progetti integrati di filiere agroalimentari
nell’ambito del PSR 2014-2020. Il bando è finalizzato a garantire il sostegno a favore delle imprese aderenti ad un progetto integrato di filiera (PIF).
FINALITA’: i progetti integrati di filiera hanno lo scopo di comprendere, in un unico strumento, gli interventi finanziabili con le misure del PSR. L’obiettivo è favorire lo sviluppo complessivo di uno o più settori produttivi attraverso l’apporto organizzativo degli imprenditori e degli altri rappresentanti del mondo agricolo più impegnati negli ambiti territoriali individuati. Inoltre si intende favorire la partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità e trasferire al settore primario una maggiore quota di valore aggiunto per le produzioni agroalimentari, mediante la riduzione dei costi organizzativi e di transazione.
BENEFICIARI: raggruppamenti di imprese che operano nel settore della produzione e/o della trasformazione e/o della commercializzazione dei prodotti agricoli.
CONTRIBUTO:Il contributo viene erogato a valere sulle singole misure attivate nell’ambito del progetto integrato di filiera con le modalità riportate negli specifici bandi. Per l’intera filiera il contributo complessivo non può superare il 20% del fatturato cumulativo di tre annualità individuate dal Soggetto Promotore. Per ogni filiera Agroalimentare non può essere superato il massimale di 4 milioni di contributo.
I soggetti richiedenti, intesi come potenziali beneficiari di almeno una misura attivabile in filiera, sono: il soggetto promotore; i partecipanti alla filiera.
DOMANDE: dal 1° settembre e fino al 31 ottobre 2016.
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PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 – BANDO FILIERE AGROALIMENTARI
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MARCHE: PROGETTI INTEGRATI FILIERE AGROALIMENTARI
FINALITA’
I progetti integrati di filiera hanno lo scopo di comprendere, in un unico strumento, gli interventi finanziabili con le misure del PSR. L’obiettivo è favorire lo sviluppo complessivo di uno o più settori produttivi attraverso l’apporto organizzativo degli imprenditori e degli altri rappresentanti del mondo agricolo più impegnati negli ambiti territoriali individuati.
- Inoltre si intende favorire la partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità e trasferire al settore primario una maggiore quota di valore aggiunto per le produzioni agroalimentari, mediante la riduzione dei costi organizzativi e di transazione.
BENEFICIARI
Raggruppamenti di imprese che operano nel settore della produzione e/o della trasformazione e/o della commercializzazione dei prodotti agricoli, di cui all’Allegato I del trattato, come prodotti in ingresso del processo di trasformazione.
DOTAZIONE FINANZIARIA
ANNUALITÀ: 2016
Dotazione finanziaria assegnata:
- € 500.000,00 Sottomisura 1.1.A
- € 500.000,00 Sottomisura 1.2.A
- € 300.000,00 Sottomisura 3.1
- € 5.000.000,00 Sottomisura 3.2
- € 7.000.000,00 Sottomisura 4.1
- € 7.500.000,00 Sottomisura 4.2.A e B.
- € 1.000.000,00 Sottomisura 16.2
DOMANDE
Scadenza per la presentazione delle domande:
- 31/10/2016 ore 13,00
FINALITÀ
Il Bando è finalizzato a garantire il sostegno a favore delle imprese aderenti ad un progetto integrato di filiera (PIF) con lo scopo di comprendere, in un unico strumento, gli interventi finanziabili con le misure del PSR in un uno o più settori produttivi.
- Tali progetti rappresentano una modalità partecipativa pluridisciplinare volta a favorire lo sviluppo complessivo del settore agroalimentare con l’apporto organizzativo degli imprenditori agricoli e degli altri operatori del settore.
- L’obiettivo è quello di stimolare la partecipazione degli agricoltori in ogni fase della filiera e trasferire al settore primario una maggiore quota di valore aggiunto per le produzioni agroalimentari, anche tramite la riduzione dei costi organizzativi e di transazione.
Lo strumento del PIF prevede la stipula di uno specifico “accordo di filiera” sottoscritto dagli imprenditori agricoli e dai soggetti che operano nelle fasi di trasformazione e distribuzione dei prodotti agroalimentari.
Le filiere agroalimentari, finanziate dal bando, sono quelle che riguardano tutti i prodotti agroalimentari inclusi nell’allegato I del Trattato UE come prodotti in entrata della fase di trasformazione.
AMBITO TERRITORIALE
PIF si possono attivare sull’intero territorio della Regione Marche.
- In particolare sono finanziabili tutti gli investimenti previsti dalle singole misure attivabili in filiera, realizzati da imprese aderenti ad un PIF, che rispettino le condizioni di accesso alle singole misure.
DOTAZIONE FINANZIARIA
La dotazione finanziaria complessiva per il presente bando èpari ad € 21.800.000,00 ripartita tra le diverse misure
Misure attivabili | Dotazione per misura | Atto di pubblicazione del bando di riferimento |
Misura 1.1. A – Formazione (di sistema) | € 500.000,00 | DGR n. 937 del 08/08/2016(*) |
Misura 1.2.A – Informazione (di sistema) | € 500.000,00 | DDS n. 143 del 18/03/2016 |
Misura 3.1 – Certificazione di qualità | € 300.000,00 | DDS n. 151 del 22/03/2016 |
Misura 3.2 – Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno (di sistema) |
€ 5.000.000,00 | DDS n. 152 del 22/03/2016 |
Misura 4.1 – Sostegno a investimenti nelle aziende agricole | € 7.000.000,00 | DDS n. 986 del 25/11/2015 |
Misura 4.2. A e B – Trasformazione | € 7.500.000,00 | DDS n. 179 del 01/04/2016 |
Misura 16.2 – Progetti pilota (di sistema) | € 1.000.000,00 | DGR n. 856 del 01/08/2016(*) |
Dotazione totale filiere Agroalimentari | € 21.800.000,00 |
CONDIZIONI
REQUISITI DEL SOGGETTO RICHIEDENTE
I soggetti richiedenti, richiedenti, intesi come potenziali beneficiari di almeno una misura attivabile in filiera, sono:
- il soggetto promotore;
- i partecipanti alla filiera.
I soggetti potenziali beneficiari devono:
- sottoscrivere il contratto di filiera;
- prevedere gli interventi ammissibili ad una o più delle misure attivabili.
REQUISITI PER I VARI SOGGETTI POTENZIALI BENEFICIARI:
SOGGETTO PROMOTORE
- deve essere iscritto alla CCIAA con sede operativa nella Regione Marche;
- raggruppa esclusivamente imprese che prevedono tra le attività dichiarate alla CCIAA, anche quella agricola;
- assume il ruolo di rappresentante per tutti gli operatori della filiera sulla base del contratto di filiera;
- svolge l’azione di animazione per la creazione ed il mantenimento della filiera;
- diventerà il concessionario del marchio relativo al sistema di qualità alimentare ai sensi dell’articolo 22 del Reg. (CE) 1974/06, qualora utilizzato nell’ambito del progetto di filiera;
- presenta il progetto integrato di filiera e coordina la presentazione dei progetti individuali e, in caso di approvazione, cura le attività e le comunicazioni connesse all’iter istruttorio;
- coordina le attività della filiera in relazione al raggiungimento degli obiettivi esplicitati nel business plan;
- in virtù del mandato di rappresentanza conferito, intrattiene i rapporti con la Pubblica Amministrazione per tutti gli adempimenti connessi all’attuazione del progetto integrato di filiera fino all’accertamento finale di avvenuta realizzazione del progetto;
- dispone di una adeguata capacità amministrativa tramite il rispetto di standard minimi di competenza del personale.
La competenza di cui all’ultimo punto è dimostrata indicando le figure professionali che si intendono impiegare, anche a tempo parziale, per assolvere a tutte le funzioni assegnate.
Tali figure debbono essere competenti sotto il profilo tecnico-amministrativo e finanziario nell’utilizzo dei fondi pubblici.
IL RUOLO DEL SOGGETTO PROMOTORE PER LE FILIERE AGROALIMENTARI PUÒ ESSERE RICOPERTO DA:
- una associazioni di produttori di qualsiasi natura giuridica, escluse le organizzazioni professionali e/o interprofessionali, che rappresentano uno o più settori, dal cui statuto si evinca che nella composizione dell’organo decisionale la prevalenza sia detenuta da imprenditori agricoli iscritti alla CCIAA, sezione speciale delle imprese agricole.
Nel caso di società di capitali, la maggioranza delle quote societarie deve essere posseduta dagli imprenditori agricoli di cui sopra; - un gruppo di operatori della filiera aggregati tramite contratto di rete. Il potere decisionale dell’Organo comune deve rispettare gli stessi criteri di cui al precedente punto a);
Il soggetto promotore può rivestire tale ruolo in un unico progetto di filiera agroalimentare.
- Un soggetto promotore di una filiera agroalimentare può essere anche il soggetto promotore di una filiera corta / mercato locale.
Il soggetto promotore rappresenta gli operatori della filiera sulla base del contratto di filiera, sottoscritto dagli operatori medesimi, con contenuti diversi a seconda della tipologia assunta.
In particolare:
PER LA TIPOLOGIA A)
si tratta di un mandato ad agire in nome e per conto dei partecipanti, in virtù del contratto sottoscritto, con il quale vengono conferiti i seguenti poteri:
- gestione e registrazione del contratto di filiera e raccolta delle sottoscrizione da parte dei partecipanti;
- elaborazione, sottoscrizione e presentazione del Progetto integrato di filiera con le modalità descritte al successivo capitolo 6;
- rappresentanza dei partecipanti nei rapporti con l’Amministrazione, in tutte le fasi dell’iter istruttorio e per tutti gli adempimenti legati ad eventuali atti e comunicazioni richieste dall’Amministrazione stessa o connessi all’attuazione del progetto integrato di filiera come previsto dal bando regionale di riferimento;
- ulteriori poteri ritenuti necessari per l’efficace realizzazione del progetto.
PER LA TIPOLOGIA B)
L’esecuzione del progetto di filiera (programma di rete) è affidata al Soggetto Promotore che svolgerà l’ufficio di Organo comune a cui è attribuita la rappresentanza, quale mandatario comune, di tutte le imprese aderenti; in particolare l’Organo comune potrà agire in rappresentanza di tutti gli aderenti, anche disgiuntamente, nelle procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni, nelle procedure inerenti ad interventi di garanzia per l’accesso al credito ed in quelle inerenti allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di innovazione previsti dall’ordinamento, nonché all’utilizzazione di strumenti di promozione e tutela dei prodotti e marchi di qualità o di cui sia adeguatamente garantita la genuinità della provenienza.
- Anche nel caso di aggregazione con contratto di rete deve essere sottoscritto uno specifico contratto di filiera.
- Il soggetto promotore/capofila risponde delle responsabilità assunte in ragione delle mandato attribuito e di quelle ascrivibili alle responsabilità connesse agli interventi svolti in qualità di beneficiario diretto di una o più misure; non risponde quindi delle inadempienze e delle sanzioni attribuibili ai beneficiari in relazione agli aiuti delle singole misure/azioni.
SOGGETTI PARTECIPANTI ALLA FILIERA
Sono partecipanti ai progetti integrati di filiera gli operatori della filiera beneficiari o non degli aiuti a valere su una o più misure del progetto di filiera che sottoscrivono contratto di filiera.
POSSONO SOTTOSCRIVERE IL CONTRATTO DI FILIERA AGROALIMENTARE:
- gli imprenditori agricoli, singoli o associati;
- le associazioni di produttori;
- le imprese di lavorazione, trasformazione e commercializzazione del settore agroalimentare;
- le imprese commerciali di prodotti agroalimentari;
Non sono considerate associazioni di produttori le organizzazioni professionali e/o interprofessionali che rappresentano uno o più settori.
I SOGGETTI BENEFICIARI DEBBONO:
- prevedere gli interventi ammissibili in relazione ad una o più delle misure attivabili.
- possedere al momento della domanda individuale i requisiti di accesso e le condizioni di ammissibilità previsti per le singole sottomisure/operazioni per le quali viene richiesto l’aiuto, così come specificato nei singoli bandi, a cui si rinvia.
CIASCUN BENEFICIARIO CONSERVA AUTONOMIA AI FINI:
- della gestione del finanziamento con le limitazioni eventualmente apportate in sede di sottoscrizione di contratto di filiera;
- degli adempimenti fiscali;
- degli oneri sociali;
- della rispondenza ai vincoli di ciascuna misura e risponde in proprio di eventuali danni conseguenti alla realizzazione delle operazioni/interventi di cui è titolare.
REQUISITI DELLE IMPRESE
Per quanto riguarda i requisiti delle imprese che richiedono di accedere al sostengo previsto dalle misure attivabili in filiera, valgono le disposizioni contenute all’interno degli specifici bandi di riferimento, compresa la cosiddetta ”clausola Deggendorf”, che vieta l’erogazione di aiuti di Stato ad imprese che debbano restituire precedenti aiuti giudicati illegali ed incompatibili dalla Commissione.
REQUISITI DEL PROGETTO INTEGRATO DI FILIERA
CONTENUTI DEI PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA
Il Progetto Integrato di Filiera deve essere redatto secondo uno schema predisposto dall’Autorità di Gestione contenente i seguenti elementi:
- descrizione generale del progetto integrato di filiera;
- descrizione del soggetto promotore e del suo ruolo all’interno della filiera;
- individuazione dei soggetti partecipanti alla filiera e loro ruolo;
- soggetti esterni coinvolti nel progetto di filiera e loro ruolo;
- contratto di filiera sottoscritto dai soggetti partecipanti alla filiera;
- indicazioni delle esigenze formative e delle azioni informative con descrizione dettagliata delle esigenze per le attività formative ed informative rilevate ai partecipanti alla filiera, con l’indicazione delle tematiche coerenti con le finalità della Filiera Agroalimentare, la loro rilevanza ed ogni altro elemento ritenuto utile a definire gli interventi di formazione e informazione necessari alla filiera in questione. Sulla base di tale descrizione sarà valutata la coerenza dei progetti proposti dai richiedenti, rispetto alla filiera a cui si riferiscono;
- indicazioni delle esigenze di sviluppo Progetti pilota qualora il PIF esprima l’esigenza di attivare la misura 16.2 specificando la ricaduta sui partecipanti alla filiera e assicurando la stretta interconnessione tra domanda e offerta di innovazione del PIF. Sulla base di tale descrizione sarà valutata la coerenza dei progetti proposti dai richiedenti, rispetto alla filiera a cui si riferiscono;
- indicazione delle attività di animazione e descrizione delle modalità di svolgimento dell’attività di coordinamento da parte del Soggetto Promotore;
- il business plan di filiera, con una prospettiva finanziaria ed operativa di 5 anni, che dovrà contenere:
- analisi del contesto in cui si inserisce il progetto di filiera: a) quadro nazionale ed internazionale del settore; b) quadro regionale del settore; c) situazione di partenza della filiera e relativa analisi SWOT;
- indicazione degli obiettivi e delle strategie che si intendono adottare e descrizione delle ricadute positive per le aziende che partecipano alla filiera in termini di vantaggi economici;
- indicazione della filiera che si intende realizzare e relazione descrittiva del contesto in cui si inserisce, nonché delle modalità di raggiungimento del consumatore finale;
- descrizione degli investimenti che il progetto di filiera intende attivare, suddivisi tra progetti individuali aziendali ed interventi “di sistema” con indicazione del carattere propedeutico o complementare di questi ultimi rispetto ai progetti individuali;
- e)il fatturato annuale previsto per la filiera, calcolato in base alla stima del fatturato globale emesso dai soggetti aderenti alla filiera, verso soggetti esterni alla filiera stessa siano essi consumatori finali, commercianti o ulteriori trasformatori. Deve essere preso in considerazione il solo fatturato originato da materia prima regionale;
- il piano finanziario complessivo nell’ambito del quale sono imputate le voci di costo relative alle singole misure, riepilogate in apposita tabella;
- il cronoprogramma delle azioni e degli investimenti che si intendono attivare con indicazione dei tempi di realizzazione di ciascun intervento.
- il business plan di filiera, con una prospettiva finanziaria ed operativa di 5 anni, che dovrà contenere:
Per quanto riguarda i progetti individuali, aziendali o di sistema, valgono le disposizioni contenute all’interno degli specifici bandi di riferimento.
- Tipologia dell’intervento
- Aiuto agli investimenti
Per gli aiuti agli investimenti materiali e immateriali, per le tipologie di intervento e per le relative spese ammissibili, si rimanda ai bandi delle singole misure attivabili all’interno del PIF.
Tutte le misure attivabili all’interno del PIF devono prevedere esclusivamente interventi connessi alle produzioni di filiera.
Di seguito si riportano gli elementi specifici che modificano o integrano, nel caso di attivazione nelle Filiere Agroalimentari, quanto stabilito dai rispettivi bandi di misura.
Misura 1.1 Operazione A) – Azioni formative rivolte agli addetti del settore agricolo, alimentare e forestale
- La Misura si attua per il tramite di enti di formazione accreditati ai sensi della DGR n. 2164/2001 e successive modificazioni ed integrazioni da parte della Regione Marche.
Elementi specifici che modificano o integrano il bando
- Per tale Misura il progetto formativo dovrà essere espresso in relazione al fabbisogno di formazione degli aderenti alla Filiera Agroalimentare, sulle tematiche specifiche del PIF e con una quantificazione in base alle necessità ed ai potenziali destinatari delle azioni formative.
- Nel progetto formativo possono essere descritte le attività formative con l’indicazione delle tematiche, la loro rilevanza ed ogni altro elemento ritenuto utile a definire gli interventi di formazione necessari all’area in questione.
- Sulla base di tale documento, al momento dell’apertura del relativo bando, sarà valutata la coerenza dei progetti proposti dai richiedenti, rispetto alla Filiera Agroalimentare a cui si riferiscono.
Misura 1.2 Operazione A) – Azioni informative relative al miglioramento economico delle aziende agricole e forestali
- Sono finanziate azioni informative (attività di reperimento, elaborazione e trasferimento di informazioni) e dimostrative (attività di dimostrazione volte a trasferire la conoscenza).
Elementi specifici che modificano o integrano il bando
Fermo restando le regole fissate nello specifico bando, l’attivazione di tale misura all’interno delle filiere Agroalimentari prevede che:
- il beneficiario della misura è il Soggetto Promotore della filiera;
- per adeguato numero di sedi si intende almeno una sede nel territorio su cui opera la filiera;
- la durata massima del progetto di informazione è fissata in base alla durata del PIF;
- il sostegno è concesso in forma di contributo a fondo perduto, con una intensità del 100% delle spese ammissibili per le azioni di informazione;
- il progetto formativo dovrà essere espresso in relazione al fabbisogno di formazione degli aderenti al PIF così come descritto nel Business plan di filiera.
Misura 3.2. – Operazione A) Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno
- La misura intende sostenere le azioni di informazione e di promozione dei prodotti di qualità così da favorire la conoscenza da parte dei consumatori dei sistemi di qualità riconosciuti dall’Unione Europea ed una maggiore diffusione di prodotti certificati.
Elementi specifici che modificano o integrano il bando
Fermo restando le regole fissate nello specifico bando, l’attivazione di tale misura all’interno delle filiere Agroalimentari prevede che:
- il beneficiario della misura è il Soggetto Promotore della filiera;
- al fine di dare continuità all’attività di informazione e promozione il progetto deve avere un profilo quinquennale;
- le attività di informazione e promozione possono riguardare anche le produzioni agricole di cui all’allegato I del TFUE solo come prodotto in entrata del processo di trasformazione. In questo caso la concessione dell’aiuto avverrà ai sensi del Regolamento (UE) 1407/2013 “De minimis”, oppure come aiuto in esenzione ai sensi dell’art. 49 del Reg UE 702/2014;
- una domanda di aiuto presentata a valere sulla presente misura 3.2 in filiera, determina l’automatica esclusione di tipologie di investimento analoghe presenti in una qualsiasi domanda di aiuto a valere sulla medesima misura 3.2 ricompresa in un progetto fuori filiera;
- il primo progetto annuale definitivo decorre dalla data di presentazione del progetto pluriennale, fino alla data del 31.12.2017, avendo pertanto una durata temporale anche superiore a 365 giorni;
- il massimale annuo di contributo per la misura 3.2. Operazione A è pari ad € 500.000,00;
- sempre ai fini della salvaguardia della continuità dell’attività di informazione e promozione i progetti annuali definitivi successivi al primo saranno presentati, con le modalità previste dal bando, alle seguenti scadenze:
- 31.10.2017 secondo progetto annuale definitivo (Gennaio-Dicembre 2018);
- 31.10.2018 terzo progetto annuale definitivo (Gennaio-Dicembre 2019);
- 31.10.2019 quarto progetto annuale definitivo (Gennaio-Dicembre 2020);
- 31.10.2020 quinto progetto annuale definitivo (Gennaio-Dicembre 2021).
Misura 4.1. – Sostegno ad investimenti nelle aziende agricole.
- La misura è finalizzata a garantire il sostegno del settore della produzione primaria attraverso il miglioramento della competitività delle imprese agricole.
Elementi specifici che modificano o integrano il bando
Fermo restando le regole fissate nello specifico bando, l’attivazione di tale misura all’interno delle filiere Agroalimentari prevede che:
- l’impresa agricola che intende attivare la misura 4.1 in filiera deve essere in regola con la cosiddetta ”clausola Deggendorf”, che vieta l’erogazione di aiuti di Stato ad imprese che debbano restituire precedenti aiuti giudicati illegali ed incompatibili dalla Commissione, (cfr nota 5);
- il requisito di accesso relativo alle ULA, per le imprese aderenti ad un progetto di filiera, è ridotto a 0,5 anche per le imprese fuori della zona montana come stabilito al cap. 8.2.4.3.1.11. “Informazioni specifiche della misura” del PSR Marche 2014 – 2020;
- tutti i titoli abilitativi relativi alle opere edili possono essere prodotti entro il termine della fase istruttoria dei PIF ovvero entro 90 giorni dalla scadenza della presentazione delle domande;
- la maggiorazione del 10% per gli investimenti collegati alle operazioni di coltivazione biologica o a basso impatto ambientale (articoli 29 o 28 del Regolamento UE 1305/2013) può essere riconosciuta a condizione che il richiedente abbia sottoscritto un accordo agroambientale d’area che risulti approvato e finanziato dalla Regione Marche entro i termini previsti per l’istruttoria di ammissibilità dei Progetti Integrati di Filiera di cui al presente bando. In ogni caso potranno beneficiare dell’aiuto maggiorato soltanto le seguenti tipologie di investimento distinte per settore:
- Settore vitivinicolo – Macchine specifiche per le operazioni colturali che consentono la maggiore riduzione dell’uso di fitofarmaci;
- Settore olivicolo – Macchine specifiche per le operazioni colturali che consentono la maggiore riduzione dell’uso di fitofarmaci;
- Settore ortofrutta – Macchine specifiche per le operazioni colturali che consentono la maggiore riduzione dell’uso di fitofarmaci;
- Settore oleaginose e proteaginose – Macchine e attrezzature che consentono la riduzione dei mezzi tecnici (concimi e fitofarmaci) attraverso l’applicazione di sistemi di agricoltura di precisione che utilizzano sistemi di guida attraverso sistemi di rilevazione GPS (o analoghi) e rilevazione tramite droni;
- Settore Cereali – Macchine e attrezzature che consentono la riduzione dei mezzi tecnici (concimi e fitofarmaci) attraverso l’applicazione di sistemi di agricoltura di precisione che utilizzano sistemi di guida attraverso sistemi di rilevazione GPS (o analoghi) e rilevazione tramite droni;
- Settori zootecnici (bovino/suino/ovicaprino/avicolo) – Attrezzature per lo spandimento di letame o liquame per le sole aziende biologiche. Investimenti ed impianti per migliorare il benessere degli animali oltre gli standard minimi di legge e rispettosi delle norme per l’allevamento biologico.
Misura 4.2. – Operazione A) Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/ commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli.
- La misura è finalizzata a garantire il sostegno alle imprese agroalimentari che realizzano investimenti materiali e immateriali, funzionali all’ammodernamento delle strutture di trasformazione, e commercializzazione.
Elementi specifici che modificano o integrano il bando
Fermo restando le regole fissate nello specifico bando, l’attivazione di tale misura all’interno delle filiere Agroalimentari prevede che:
- a maggior chiarimento di quanto riportato nello specifico bando si precisa che gli investimenti per impianti di energia da fonti rinnovabili non possiedono i requisiti di cui all’Operazione B, pertanto non possono concorrere al raggiungimento della percentuale minima di investimento che determina l’attribuzione dello specifico punteggio di priorità;
- tutti i titoli abilitativi relativi alle opere edili possono essere prodotti entro il termine della fase istruttoria dei PIF ovvero entro 90 giorni dalla scadenza della presentazione delle domande;
- oggetto del contratto di Filiera possono essere, oltre ai prodotti di qualità (DOP IGP e QM), tutti i prodotti che in ingresso del processo di trasformazione risultino inclusi nell’allegato I del TFUE;
- le quantità di prodotto relative alla materia prima lavorata dagli impianti finanziati, deve provenire per almeno il 60% dai produttori agricoli sottoscrittori del contratto di filiera.
Misura 16.2 – Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie
- La Misura mira ad elevare, attraverso la cooperazione tra più partner, il livello di innovazione delle imprese agricole, alimentari e forestali e degli operatori pubblici e privati delle aree rurali, nell’ambito delle tematiche oggetto del progetto di filiera o dell’accordo agroambientale di area di riferimento.
Elementi specifici che modificano o integrano il bando
Fermo restando le regole fissate nello specifico bando, l’attivazione di tale misura all’interno delle filiere agroalimentari prevede che per ciascuna filiera può essere previsto un solo progetto a valere sulla misura 16.2.
- Spese ammissibili e non ammissibili
Sono ammissibili le spese sostenute per la realizzazione degli interventi ammessi nell’ambito del PIF sulla base di quanto previsto per le singole misure attivate e riportate nei bandi specifici ai quali si rinvia.
IMPORTI AMMISSIBILI E PERCENTUALI DI AIUTO
Il contributo viene erogato a valere sulle singole misure attivate nell’ambito del progetto integrato di filiera con le modalità riportate negli specifici bandi.
Il contributo viene erogato a titolo di rimborso delle spese sostenute esclusivamente per la realizzazione degli interventi ammessi nell’ambito del progetto integrato di filiera.
- Selezione dei Progetti Integrati di Filiera
- Criteri per la selezione dei progetti
L’attribuzione del punteggio di priorità, con cui è stabilita la posizione di ogni domanda nella graduatoria regionale, avviene valutando ciascuna delle seguenti tipologie di priorità a cui viene attribuito un peso in % su un totale di 100 come riportato in tabella.
La selezione dei progetti sarà effettuata da una Commissione di valutazione regionale nominata con successivo atto dell’AdG.
CRITERI DI SELEZIONE E PESI | PESO % |
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20% |
|
30% |
|
15% |
|
25% |
|
10% |
TOTALE | 100% |
PER CIASCUNA TIPOLOGIA DI PRIORITÀ VIENE ASSEGNATO UN PUNTEGGIO IN BASE AI SEGUENTI PARAMETRI:
|
Punti |
– Il progetto per la creazione e lo sviluppo di filiere agroalimentari e le relative attività promozionali risultano inserite in un PIL che ne mostra le strette correlazioni con le complessive strategie di attuazione del PIL stesso | 1 |
– Il progetto per la creazione e lo sviluppo di filiere agroalimentari e le relative attività promozionali non risultano inserite in un PIL | 0 |
|
Punti |
– 100% dei prodotti della filiera, in termini di fatturato, sono di qualità riconosciuta a livello comunitario | 1 |
– Almeno il 50% dei prodotti della filiera, in termini di fatturato, sono di qualità riconosciuta a livello comunitario | 0,5 |
– Meno del 50% dei prodotti della filiera, in termini di fatturato, sono di qualità riconosciuta a livello comunitario | 0 |
|
Punti |
– Tutti i prodotti della filiera, in termini di fatturato, sono tracciati in tutte le fasi della filiera | 1 |
– Almeno il 50% dei prodotti della filiera, in termini di fatturato, sono tracciati in tutte le fasi della filiera. | 0,5 |
– Meno del 50% dei prodotti della filiera, in termini di fatturato è tracciato in tutte le fasi della filiera. | 0 |
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Punti |
– Numero di produttori, aderenti alla filiera e beneficiari[2] di una misura attivata nella filiera stessa, superiore a 20 | 1 |
– Numero di produttori, aderenti alla filiera e beneficiari6 di una misura attivata nella filiera stessa, compreso tra 10 e 20 | 0,5 |
– Numero di produttori, aderenti alla filiera e beneficiari6 di una misura attivata nella filiera stessa, inferiore a 10 | 0 |
|
Punti |
– Il 100% dei produttori aderenti alla filiera e fornitori dei prodotti della filiera stessa, hanno la propria azienda ricadente prevalentemente in un territorio interessato da un accordo agro ambientale d’area. | 1 |
– Oltre il 70% dei produttori aderenti alla filiera e fornitori dei prodotti della filiera stessa, hanno la propria azienda ricadente prevalentemente in un territorio interessato da un accordo agro ambientale d’area | 0,6 |
– Tra il 30% ed il 70% dei produttori aderenti alla filiera e fornitori dei prodotti della filiera stessa, hanno la propria azienda ricadente prevalentemente in un territorio interessato da un accordo agro ambientale d’area | 0,3 |
– Altre filiere | 0 |
MODALITÀ DI FORMAZIONE DELLA GRADUATORIA
È PREVISTA LA FORMAZIONE DI UNA GRADUATORIA UNICA REGIONALE SECONDO LE SEGUENTI MODALITÀ:
assegnazione dei punteggi di priorità ai singoli PIF sulla base dei criteri riportati nel precedente paragrafo 5.5.1, con le seguenti modalità:
- si moltiplicano i punteggi ottenuti con ciascun criterio con il proprio peso percentuale;
- si attribuiscono i punteggi previsti per ciascun criterio (A-B-C-D-E);
- si effettua la sommatoria di tutti i valori ottenuti sulla base del calcolo di cui al punto precedente che determina il punteggio totale del progetto integrato di filiera;
- verifica del raggiungimento del punteggio minimo pari a 0,30 che costituisce la soglia di qualità al di sotto della quale il progetto integrato di filiera non è considerato ammissibile;
- predisposizione delle graduatorie interne a ciascun progetto integrato di filiera e relative a ciascuna misura, di tutti i progetti individuali risultati ammissibili a seguito delle istruttorie effettuate con le modalità indicate dai bandi delle singole misure, sulla base delle dotazioni finanziarie per misura fissate dal Soggetto Promotore nel Business Plan di filiera;
- predisposizione della graduatoria generale.
I PIF verranno finanziati in ordine decrescente di punteggio fino alla concorrenza della dotazione finanziaria di ciascuna misura attivabile in filiera, al netto della quota di riserva del 10% della stessa.
- Tutti i requisiti di priorità del Progetto di Filiera devono essere dichiarati al momento della presentazione dello stesso, verificati dalla Commissione nel corso dell’istruttoria di valutazione e posseduti fino al raggiungimento della piena operatività della filiera. Se entro questo termine vengono meno alcuni requisiti di priorità, sono applicate le riduzioni dei contributi, previsti al paragrafo “Controlli e sanzioni”.
CONTRATTO DI FILIERA
L’attivazione della filiera non prevede requisiti minimi di quantitativi contrattualizzati, lasciando al soggetto promotore la definizione delle quantità che verranno gestite dalla filiera sulla base di una stima preventiva e legata alle potenzialità dei singoli partecipanti alla filiera. Sulla base di detta stima dovranno essere contrattualizzati i quantitativi di materia prima e calcolato il fatturato del prodotto finito che andrà a determinare il massimale del contributo specifico per singola filiera.
I partecipanti alla filiera sottoscrivono il contratto di filiera sotto forma di scrittura privata contenente gli impegni, i vincoli reciproci, le modalità di gestione della filiera e dell’eventuale contenzioso.
Il contratto viene presentato contemporaneamente al progetto integrato di filiera, corredato dall’impegno alla registrazione in via definitiva in caso di ammissibilità del progetto.
DOMANDE
Il progetto integrato di filiera può essere presentato a partire dal 01/09/2016 e fino alle ore 13,00 del giorno 31/10/2016, termine perentorio.
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